Antico dipinto della scuola francese del 1700
Scuola francese del XVIII secolo probabile atelier di Jean-Baptiste Marie Pierre (Parigi, 6 marzo 1714 – Parigi, 15 maggio 1789)
Dimensioni :
tela 97 X 76 cm
Con cornice 124 X 96 cm
Dana e Giove il mito della pioggia d’oro
Danae, figlia di Acrisio, re di Argo, era stata rinchiusa dal padre in una torre o in una camera sotterranea in bronzo, affinché non restasse gravida e partorisse un figlio che, secondo la profezia dell’oracolo di Delfi, da grande lo avrebbe ucciso. Ma Giove, invaghitosi della bellissima giovane, trasformatosi in una pioggia di monete d’oro, riuscì ugualmente a possederla, penetrando nella camera ‘blindata’ attraverso una fessura nel tetto. Dalla unione sarebbe poi nato Perseo, che involontariamente, anni dopo, avrebbe effettivamente ucciso il nonno Acrisio.
In questa rappresentazione la postura di Danae, sdraiata sul fianco e con un gomito sul cuscino, sembrerebbe ispirata ai modelli della pittura seicentesca , dove Danae è immersa in un’atmosfera dorata e preziosa.
Qui non c’è più la pioggia d’oro: lo sguardo della donna, non rivolto verso l’alto, dà l’idea dell’arrivo di una persona fisica che Danae accoglie con un gesto della mano.
Jean-Baptiste Marie Pierre
Fu allievo di Charles-Joseph Natoire all'Académie royale de peinture et de sculpture e dipinse il proprio autoritratto già nel 1732. Come vincitore del grand prix di pittura dell'Accademia nel 1734, soggiornò dal 1735 al 1740 all'Académie de France à Rome, allora diretta da Nicolas Vleughels e poi da Jean-François de Troy, per studiare l'arte italiana e i monumenti antichi.
Tornato a Parigi, ottenne l'accettazione (agrément) all'Accademia di pittura il 29 aprile 1741 – equivalente al diritto di esporre ai Salons ufficiali – e divenne accademico il 31 marzo 1742. Per tutti gli anni quaranta Pierre brillò in ogni genere di pittura e ottenne numerose commissioni sia private che reali ed ecclesiastiche. Le opere da lui presentate ai Salons mostrano grande varietà di generi: dalle bambocciate alle composizioni religiose, storiche e mitologiche, accolte sempre con grande successo.
Divenne così professore aggiunto nel 1744 e professore ordinario nel 1748. Nel 1752 è primo pittore del duca d'Orléans e produce molti disegni per i nuovi appartamenti del Palais-Royal dove dipinge il soffitto di una sala con L'Apoteosi di Psyché. Nel 1754 decora il teatro privato del duca d'Orléans nel faubourg Saint-Martin; nel castello di Saint-Cloud affresca nel 1768 un soffitto con il tema di Rinaldo e Armida e dal 1752 al 1757 due cupole della chiesa di Saint-Roch con Il trionfo della religione e l'Assunzione della Vergine, che viene indicato essere il suo capolavoro.
Tra gli allievi di Pierre si contano Étienne-Louis Boullée, Louis-Jacques Durameau, Étienne de La Vallée Poussin, Jean-Jacques-François Le Barbier, Antoine Vestier, Hughes Taraval.