Olio su tavola della metà del XVII secolo dipinto da valente pitttore del centro Italia e riproducente affresco centrale del soffitto del Casino dell'Aurora Pallavicini a Roma ed eseguito dal Reni nel 1614.
Reni immaginò il sorgere del Sole dal mare. Sullo sfondo di un cielo ancora notturno e nuvoloso, Aurora, la prima figura da destra, si libra in cielo recando in ciascuna mano una ghirlanda di rose allusive al colore del cielo all'alba.
Il putto subito dietro di lei è Fosforo, la prima stella del mattino, recante una torcia che rappresenta il sopraggiungere della luce. Segue un carro trainato da quattro focosi cavalli dal manto di diverso colore a indicare i differenti gradi di luce che precedono l'apparire del Sole; lo guida Elio, fratello di Aurora e personificazione del sole, qui assimilato ad Apollo, dio della luce.
La quadriga è circondata da un gruppo di fanciulle danzanti che si possono identificare con le Ore.
La scena è completamente invertita rispetto all'originale, infatti, il modo migliore di fruire di questo affresco é porsi al di sotto e guardarlo con uno specchio, come di certo avrà fatto l'abile pittore che lo ha riportato su questa bella tavola di noce.
La tavola misura 38 cm di altezza x 95 cm di lunghezza, la sua cornice coeva Salvador Rosa è originale e misura 53cm x 108cm lunghezza.
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