Grande dipinto olio su tela con cornice dorata-
Raffigurante "Susanna e i vecchioni "-
Scuola italiana fine XVII primi XVIII secolo-
Intervento di pulitura nessun restauro pittorico,prima tela-
mis.h.146x122 dipinto 128,5 x99,5
Nel Libro di Daniele dell’Antico Testamento (Daniele 13, 1-64) è raccontata la storia di Susanna, sposa bella e casta di Ioachim che viene concupita da due anziani giudici che frequentano la casa del marito e che riescono a introdursi nel suo giardino sorprendendola mentre fa il bagno. Nel tentativo di abusare di lei, la ricattano minacciandola di accusarla di adulterio qualora non avesse acconsentito a giacere con loro. Al rifiuto di Susanna, i due si vendicano incolpandola pubblicamente. Solo l’intervento provvidenziale del profeta Daniele riuscirà a salvarla dalla condanna a morte, dimostrando l’innocenza della giovane e la menzogna dei vecchioni.
Il racconto si presta a una lettura morale: la casta Susanna diventa simbolo dell’anima salvata e delle virtù muliebri, mentre i vecchi calunniatori, che cedono alla tentazione e che vorrebbero indurre al peccato un’innocente, sono esempio di malvagità.
raffigura il momento in cui i due anziani, sporgendosi dal parapetto, formulano la proposta lasciva alla bramata Susanna che, colta nella sua nudità, si sta coprendo con un manto. Susanna rivolge il suo sguardo malinconico verso il Cielo e le sue labbra socchiuse stanno per pronunciare il suo rifiuto: «per me è preferibile non acconsentire e cadere nelle vostre mani, piuttosto che peccare davanti al Signore!» (Daniele 13, 23).