Vasi da fiori da appoggio a mezzaluna di maiolica
Manifattura Samson & Fils
Montreuil-sous-Bois, Francia, fine XIX secolo
Misure: cm 12 di altezza x cm 22 x cm 12,8
peso g 856 l’una
Stato di conservazione: intatte con lievi sbeccature
Raro esempio di vasi per fiori “a mezzaluna” prodotti dalla manifattura di Samson, attorno alla fine del secolo XIX, come attesta la piccola firma a doppia S apposta accanto alla scritta “Sceaux” in corsivo sotto la base e affiancata dal numero di decorazione “5”.
La forma, realizzata a stampo, è decorata con motivo a rocaille a rilievo a ornare gli orli e ha il piano superiore traforato a raggiera per contenere e sorreggere i fiori. Questo stampo, che fu prodotto con morfologia diversa anche in Francia, è coerente con quello utilizzato dalle manifatture milanesi del Settecento (per confronti si vedano le fioriere del Museo del Castello Sforzesco a Milano, R. Ausenda, a cura di, Musei e Gallerie di Milano. Museo d’Arti Applicate. Le ceramiche. Tomo secondo, Milano 2001, pp. 425, nn. 409 e n. 41).
Il decoro mostra, al centro dell’invaso, due mazzi di fiori che occupano la parte principale della mezzaluna, accompagnati da piccoli mazzetti con boccioli di roselline e fioretti minori resi in piena policromia. La composizione decorativa e l’uso del porpora a esaltare le parti a rilievo si avvicinano ai prodotti delle coeve manifatture europee tra le quali proprio quella di Sceaux.
L’accurata osservazione delle fioriere, che recano, come detto più sopra, la marca della manifattura di “Sceaux” rivela dunque un’incongruenza: la forma è tipica delle manifatture settecentesche di Milano, in particolare di quella di Pasquale Rubati, ma la marca principale e il decoro sono coerenti con le opere della manifattura francese. La spiegazione ci è fornita dalla presenza della piccola marca, associata alla precedente, nella quale compare il caratteristico contrassegno a doppia “S” del grande ceramista francese dell'Ottocento Emile Samson (1837-1913) certificandone la paternità.
Dunque non solo la coppia di fioriere in maiolica è opera di Samson, ma soprattutto documenta la presenza nella sua manifattura di opere milanesi del XVIII secolo, in questo caso erroneamente scambiate per manufatti della fabbrica di Sceaux. Un caso analogo era già stato riconosciuto dagli studiosi tra i fondi della manifattura di Samson del Museo del Castello Sforzesco a Milano (R. Ausenda, op. cit., p. 326) a proposito di una zuppiera anch’essa affine alle produzioni milanesi.
Le fioriere costituiscono dunque un punto fermo nella storia degli studi della manifattura di Emile Samson, dopo il 1891, attestando le modalità creative delle sue linee di produzione e costituendo un dato importante per l’individuazione delle sue fonti d’ispirazione.
La “Fabbrica di porcellane, maioliche e terrecotte" dei Samson inizia la propria attività con Edmé Samson (1810-1891), decoratore su ceramica, che apre la propria fabbrica nel 1845 al numero 7 di rue Vendôme a Parigi. La sua impresa dura per quattro generazioni: le loro realizzazioni documentano perfettamente il gusto dell’epoca e l’attrazione esercitata dagli stili dei periodi precedenti – soprattutto dal XVIII secolo – sull'Ottocento e sul primo Novecento.
La manifattura produce alacremente e segue ogni sorta di committenza, spaziando dalla maiolica alla porcellana, alla terraglia e dal Rinascimento alla Spagna, alla Sassonia fino all’estremo Oriente, rappresentando un perfetto esempio dell’avvento dello Storicismo.
È soprattutto Emile (1837-1913), che affianca e poi succede al padre Edmé, che inizia a realizzare riproduzioni di vecchie porcellane tutte giudicate di ottima qualità nelle maggiori esposizioni dell’epoca, in particolare quella Universale di Parigi del 1867 quando la manifattura, divenuta Samson & Cie e spostatasi a Montreuil-sous-Bois, vicino a Parigi, aumenta i volumi della propria produzione. Ulteriori riconoscimenti giungeranno durante l’Esposizione Universale del 1889 soprattutto grazie alla realizzazione di opere di grandi dimensioni sia di maiolica, sia di porcellana: i suoi modelli provengono dai più grandi musei francesi e stranieri, come il Museo del Louvre o il Victoria & Albert Museum di Londra.
Emile nel 1891 con suo figlio Léon (1868-1928), continua l’attività sotto il nome di Samson & Fils, con grande successo e aumento della produzione.
L’attività continua poi per altre generazioni e con nuove prospettive almeno fino agli anni Ottanta del Novecento.
Bibliografia:
R. Ausenda, a cura di, Musei e Gallerie di Milano. Museo d’Arti Applicate. Le ceramiche. Tomo secondo, Milano 2001;
F. Slitine, Samson, génie de l'imitation, Issy-les-Moulineaux 2002.