Stipo monetiere con sculture a bambocci, Genova XVI secolo
Misure: cm L 87 x P max 49 (piano 42 cm) x H max 160
Prezzo: trattativa riservata
Oggetto corredato da certificato di autenticità
Questo stipo monetiere, finemente intagliato in noce massello con sculture a bambocci, è stato realizzato nel XVI secolo a Genova. Nel corso dei secoli ha subito alcune sostituzioni e rifacimenti di parti lignee, sicuramente andata danneggiate, come sovente si può riscontrare nei mobili di Alta Epoca.
Il mobile, rappresentativo della Genova superba del Cinquecento, si compone di due parti. Quella superiore è riccamente ornata da sculture in tutto tondo e alto rilievo con nudi e putti a cariatide sui quattro montanti e posti avanti all’importante fregio delineato tra cornici scolpite con motivi geometrici. Sul fronte vi sono diversi cassetti e sportelli con segreti interni, nuovamente decorati da intagli minuziosi a creare parti architettoniche con timpani, cariatidi e figure inserite all’interno di nicchie. La porzione inferiore presenta due ante intagliate con motivi architettonici, che celano all’interno un ambio spazio suddiviso da un piano. Ai lati degli sportelli, in prossimità dei montanti anteriori, si trovano delle sculture ad altorilievo raffiguranti busti femminili contornati da elementi vegetali, volute e, in basso, mascheroni tipici del gusto rinascimentale. I due piedi sostengono ad aggetto sculture con teste e piedi leonini.
Questo stipo monetiere, contraddistinto da una raffinatezza di lavorazione, è considerabile sia mobile che scultura. Viene definito a bambocci per la serie di sculture che nobilitano e abbelliscono il mobile, rendendolo ricco e completo. La patina del legno di colore scuro è ben conservata e conferisce ulteriore fascino a questo mobile, il quale sarà possibile inserirlo in diversi ambienti quali un salone, uno studio, un ingresso o una camera da letto. Essendo un oggetto molto particolare, grazie al suo ricco insieme di sculture, lo stipo può essere accostato sia ad arredi antichi che a mobili moderni.
Sul fronte, davanti alla serie di cassetti, era sicuramente allocata un’anta a calatoia oggi non più presente.