Lo scrittoio a rullo in noce è stato realizzato in area Lombarda intorno al 1790/1810, una fase in cui in Italia permaneva vivo l’interesse per lo stile Luigi XVI. Caratteristica tipica di questa tipologia di arredo si identifica nella strozzatura alta del piede e dalle bocchette con maniglia circolare con attacco superiore che mostrano nel centro un elemento decorativo a foglia di cui si propone un dettaglio. Lo scrittoio a cilindro, che fece la propria apparizione intorno al 1750, iniziò a diffondersi e ad affermarsi presso le abitazioni nobiliari italiane intorno alla fine del XVIII secolo: questo ne è un magnifico esempio. Lo scrittoio, di dimensioni piuttosto grandi, può essere inserito anche in centro stanza, in quanto il retro si presenta molto ben rifinito. La ribaltina in lamelle arricolate nasconde quattro piccoli cassetti ai lati del piano di scrittura. Sotto la tavoletta che funge da piano di scrittura si inserisce un ulteriore cassetto; altri due cassettini per lato formano lo spazio centrale per alloggiarvi le ginocchia. Lo scrittoio, sorretto da quattro gambe tronco-piramidali, si presenta sobrio ed essenziale nella forma e nella decorazione. Lo rende particolare un piccolo vano segreto difficile da trovare. Questi piccoli vani erano spesso presenti in molti scrittoi per nascondere monete, lettere, gioielli e preziosi e intimi monili. L’aspetto straordinario di questo scrittoio risiede proprio in quel piccolo vano e nell’abile lavoro artigianale che ha ideato e creato un tale congegno. Si vedono i leggeri solchi creati dall’apertura frequente dei cassetti: i segni dell’usura divengono preziose tracce del tempo e della storia del mobile.
Misura 113 cm/ 80 cm di altezza, 131.5 cm di larghezza e 68 cm di profondità. Il prezzo si intende per il mobile accuratamente restaurato in maniera conservativa e lucidato a mano a base di gommalacca stesa a stoppino.
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