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Scheda articolo 270567
La Jeunesse. Arazzo di lana e seta policrome. Francia, Aubusson, 1750 circa. 
Epoca : Prima metà del Settecento

La Jeunesse
Arazzo
Lana e seta policrome
Francia, Aubusson, 1750 circa
cm 272 X cm 265
stato di consevazione: buono

L’arazzo è corredato da un esemplare dell’incisione da cui è stato tratto il soggetto
L’incisione misura cm 59,7 x cm 65,7 (con la cornice)

L’arazzeria di Aubusson ha origini discusse: alcuni ritengono che furono i saraceni a importare in Europa questo tipo di lavorazione, mentre secondo altri autori la manifattura nacque in coincidenza del matrimonio tra Luigi I di Borbone e Maria de Hainaut nel 1310, quando dalle Fiandre iniziò una cospicua importazione di arazzi verso la Francia e, di lì a poco, anche delle loro tecniche produttive.
All’inizio del XVII secolo un editto reale di Enrico IV interruppe l’importazione di arazzi fiamminghi, contribuendo alla successiva espansione della produzione di Aubusson. Lo status di manifattura reale sarà concessa solo nel 1665, sebbene l’editto di Nantes avesse provocato un calo della produzione a causa della forzata emigrazione degli arazzieri verso la Germania.
La piena ripresa e il successo della manifattura si verificò nel corso del XVIII secolo con la collaborazione tra i grandi pittori e la manifattura che ne utilizza i cartoni: i cartons de tapisserie erano dipinti a olio o a tempera da pittori specialisti, i cartonniers, ma anche da molti dei grandi artisti francesi dell’epoca. In alternativa ai cartoni erano utilizzate liberamente le scene tratte da stampe e incisioni.

L’arazzo in oggetto, eseguito in lana e seta, è in buono stato di conservazione; i colori sono ancora freschi e le sete, che conferiscono luminosità alla scena, sono ben conservate. Presenta un numero esiguo di restauri integrativi, mentre la fodera e il sistema di sospensione sono stati rinnovati da poco. L’opera è eseguita a tessitura piana, secondo la consuetudine delle manifatture di Aubusson, di cui presenta tutte le caratteristiche tecniche e materiche tipiche della prima produzione settecentesca: la Jeunesse è opera probabilmente eseguita alla metà del secolo XVIII.

Vi è raffigurata una radura campestre centrata da un alto albero con fitte fronde a foglie lanceolate all’ombra del quale si intravvedono alcune scene di corteggiamento. Una coppia si abbraccia, una è colta nel momento del bacio e un’altra, mollemente adagiata sull’erba, è ancora ai primi approcci del corteggiamento: insieme allo spasimante la ragazza guarda con sorridente malizia la coppia che si bacia. Sulla destra, due giovani si esercitano al tiro con l’arco puntando a un bersaglio posto in cima a una pertica.
La scena, con personaggi maschili e femminili intenti in giochi e galanterie in un’atmosfera festante, è tratta – fedelmente, ma al contrario – da un’incisione ricavata a sua volta dal dipinto (oggi custodito alla National Gallery di Londra, inv. NG103 e parte di una serie con le quattro età dell’uomo) di Nicolas Lancret, realizzato intorno al 1735.

L’arazzo è corredato da un esemplare dell’incisione, che reca, nella parte inferiore, il nome dell’autore (N. Lancret pinxit), quello dell’incisore (N. De Larmessin sculpsit) e quattro brevi versi sul tema delle contese d’amore:
Pourquoi tous ces combats si chers a la jeunesse,
Quels frivoles talents veut-elle mettre au jour?
Non: chacun voudroit vaincre aux yeux de sa Maitresse,
La Lice est une Scène ou triomphe l’Amour.

Perché tutte queste battaglie così care alla Giovinezza,
Quali talenti frivoli vuole portare alla luce?
No: ognuno vorrebbe vincere agli occhi della propria Padrona,
La Contesa è una scena in cui l’Amore trionfa.

In fondo si legge: A’ Paris chez N. De Larmessin graveur du Roy Rue de Noyer à la 4 (?) porte cochère a droite entrant par la Rue St. Jacques A.P.D.R. [Avec Privilège Du Roy].

Nicolas Lancret (1690-1743), fu allievo, insieme a Antoine Watteau, di Pierre Durin e Claude Gillot, e divenne membro dell’Accademia di Belle Arti di Parigi nel 1719; fu celebre per le scene di festa e di genere e molto apprezzato in tutte le principali corti europee (Miriam Raffaella Gaudio, Monografia di Nicolas Lancret (1690-1743), Torino, 2009).

 
Provincia di visione : MI (Milano)