Oggetto messo in vendita da:
Riccardo Moneghini
Sanremo -  IM (Imperia)
Telefono/Cellulare: +393488942414 - +393488942414     antichitamoneghini.com/

Scheda articolo 280617
Autore : Giovanni Battista Merano
San Girolamo Giovanni Battista Merano '600 VENDUTO 
Epoca : Seicento

VENDUTO

Dipinto olio su tela dalle dimensioni di 90 x 73 cm senza cornice e di 112 x 86 con meravigliosa cornice coeva, raffigurante San Girolamo del pittore Giovanni Battista Merano ( Genova 1632 - Parma 1698 ); lo riconosciamo per l'ampio mantello rosso e perché è colto mentre riflette sulla caducità delle cose terrene, con un mano un teschio, poggiante su un volume.

Visse molto tempo dopo Pietro, nascendo a Stridone nel 347 e morendo a Betlemme nel 419/420 circa: fu un sapiente. in quanto gli si attribuisce la prima versione della Vulgata, ovvero della traduzione in Latino della Bibbia - scritta al fine di renderla più ampiamente fruibile - e un anacoreta, fondatore di monasteri maschili e femminili, fautore del celibato ecclesiastico.

Ritroviamo nella tela che lo ritrae molte peculiarità stilistiche già riscontrate nel San Pietro, indice che entrambe le opere vennero eseguite dalla stessa mano: abbiamo il medesimo fondo scuro dal quale emerge con forte volumetria la figura, qui ancora più vivida e plasticamente rilevata. Infatti i risvolti della veste sono più ampi e movimentati, conferendo un certo dinamismo alla composizione: colpisce la sapienza degli scorci e uno scavo realistico ancor più insistito rispetto alla tela en pendant: vedi le mani nodose. nervosamente si articolano nello spazio, o le pennellate vigorose che restituiscono al limi e tangibile le rughe che scavano la fronte, la barba brizzolata, il naso importante, l'espressione cosìI intensa e convincente, con gli occhi che paiono sul punto di stillare lacrime mentre si rivolgono al teschio, reso con una notevole maestria sia nello scorcio così difficile al limite del trompe l' oeil.

Confronti convincenti permettono di restituire queste due note tele a Giovanni Battista Merano: inizio con questo San Giovanni da San Facondo che purifica le fazioni della chiesa dei Cappuccini di Savona, databile alla canonizzazione del 1691 in quanto il protagonista della pala reca l'aureola che lo qualifica come santo.

Ritroviamo un modo molto simile di dipingere i panneggi, con pieghe ricche e continuamente mosse ad esaltare i volumi dei corpi che rivestono e le medesime mani dalla forma allungata, con le falangi ben rilevate, scorciate con diligenza, intensamente espressive. Inoltre è qui il medesimo uso di una luce intensa che con forza individua le figure, proveniente da mia fonte laterale, che analiticamente si ferma sui riverberi che crea a restituire l'esatta collocazione nello spazio pittorico dei vari elementi della composizione. verve espressiva del San Pietro nel volto pateticamente rivolto al cielo, con i tratti ben rilevati a individuare senza eccessive idealizazzioni la fisionomia con naso e mento prominenti, bocca marcata luce che scintilla sulle rughe e gli zigomi a renderne la consistenza.

Riscontriamo un movimento delle vestio simile dove le pieghe sono croccanti e si arricciano frastagliate con I bordi un pò taglienti contraddistinte da tonalità chiare.

Le mani rugose e magre, con le dita ossute troviamo ampie rispondenze invece col San Girolamo, confrontabile anche con questo particolare tratto dagli affreschi già citati di Parma: il volto di Dio che dà le tavole della legge a Mosè è al limite della congruenza con quello del nostro dipinto, e pur nella differenza di dimensioni e tecnica (una pittura su muro) abbiamo le stesse barbe e chiome che incorniciano fluenti e vaporose il volto, lo stesso sguardo accigliato e grave, per non parlare del modo in cui è restituito, in questo caso, lo svolgersi dei manti curvilinei per ampi piani i cui volumi sono rilevati da linee d'ombra, a esaltarne in disegno preciso e sapiente.

Inoltre tutte queste opere mi pare che siano accomunate da una poetica in bilico tra influssi primo seicenteschi, tra Giovanni Andra de' Ferrari e certa cultura emiliana classicheggiante della quale erano a Genova altissimi esempi (il San Pietro riecheggia prototipi di Guido Reni) e un'ampiezza formale, una verve espressiva più 'moderne'.

Le pupille bianche con le iridi molto scure, il languore dello sguardo volto al cielo, le labbra rosse e un pò carnose che fanno capolino dalla barba, il nnaso a punta un pò arrotondata e lucida rilevato da un colpo di bianco mi pare che denunciano una medesima tecnicas esecutiva.

I dipinti e gli oggetti d'arte qui pubblicati sono di mia esclusiva proprietà e di conseguenza sono sempre disponibili ad essere visionati di persona, previo appuntamento, nelle mie sedi espositive situate a Sanremo e Brescia.

L'opera, come ogni nostro oggetto, viene venduta corredata da un certificato fotografico FIMA di autenticità e lecita provenienza; questo documento identifica l'oggetto apportando un valore aggiunto all'articolo.

Ci occupiamo ed organizziamo personalmente l'imballaggio e la spedizione delle opere d'arte con assicurazione in tutto il mondo.

Dr. Riccardo Moneghini

Storico dell'Arte

 
Provincia di visione : IM (Imperia)
Restauri: Ottimo stato di conservazione