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Scheda articolo 296550
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Epoca : Seicento

Olio su tela – Dimensioni 88 X 103 cm

PIERRE MIGNARD E BOTTEGA

Il dipinto ritrae in maniera fotografica la bella MARIA MANCINI

Anna Maria (Marie) Mancini (Roma, 28 agosto 1639 – Pisa, 8 maggio 1715) era la terza delle cinque celebri sorelle Mancini; nipoti del cardinale Giulio Mazzarino, furono portate in Francia affinché si sposassero vantaggiosamente. Insieme alle due cugine Martinozzi, le sorelle Mancini erano note alla corte di re Luigi XIV di Francia come le Mazarinettes.

Maria Mancini nacque il 28 agosto 1639 e crebbe a Roma. Suo padre era il Barone Michele Lorenzo Mancini, un aristocratico italiano che era anche negromante e astrologo, discendente da una famiglia originaria di Tivoli. Dopo la sua morte nel 1650, sua madre, Geronima Mazarino, portò lei e le sue sorelle da Roma a Parigi nella speranza di usare l'influenza di suo fratello, il cardinale Mazzarino, ed ottenere per loro matrimoni vantaggiosi.

Le altre sorelle Mancini furono:

Laura (1636 - 1657), la maggiore, che sposò Luigi di Borbone, duc de Vendôme, il nipote di Re Enrico IV e della sua amante Gabrielle d'Estrées, e divenne la madre del famoso generale francese Luigi Giuseppe, duc de Vendôme,
Olimpia (1638 - 1708), che sposò Eugenio Maurizio di Savoia, conte di Soissons e diventò la madre del famoso generale austriaco Eugenio di Savoia,
Ortensia (1646 - 1699), la bella della famiglia, scappò dal marito violento, Armand-Charles de la Porte, duc de La Meilleraye, e andò a Londra, dove diventò l'amante di Re Carlo II d'Inghilterra.
Maria Anna (1649 - 1714) sposò Godefroy Maurice de La Tour d'Auvergne, duc de Bouillon, un nipote del famoso maresciallo di campo Turenne.

Le Mancini non furono gli unici membri femminili della famiglia che il cardinale Mazzarino portò alla corte francese. Le altre furono le cugine di primo grado di Maria, le figlie della sorella maggiore di Mazzarino. La maggiore, Laura Martinozzi, sposò Alfonso IV d'Este, duca di Modena e fu la madre di Maria Beatrice d'Este, seconda moglie di Giacomo II d'Inghilterra. La più giovane, Anna Maria Martinozzi, sposò Armando, Principe di Conti.

Maria Mancini aveva anche tre fratelli: Paul, Philippe, e Alphonse.

In Francia, il nome di Anna Maria fu francesizzato in Marie. "Bruna, vivace e bella," Maria catturò il più grande premio della corte francese: l'amore romantico di Luigi XIV. Secondo la biografia di Antonia Fraser Gli amori del Re Sole, alla madre di Maria, Geronima, fu predetto da un oroscopo che Maria sarebbe stata fonte di preoccupazioni e sul letto di morte chiese che il Cardinale Mazzarino facesse, "rinchiudere Maria per sempre in convento".

Maria non consumò il suo rapporto con il Re Sole. Il suo amore per lei fu qualcosa di idealistico, ma era così infatuato che voleva sposarla. Infine, il Cardinale Mazzarino e la madre del giovane re, Anna d'Austria, separarono la coppia, allontanando Maria in esilio e organizzando per Luigi il matrimonio con sua cugina, Maria Teresa di Spagna.

Nel 1661 Maria fu mandata via per sposare un nobile italiano, Lorenzo Onofrio Colonna, che osservò, dopo la loro prima notte di nozze, di essere sorpreso di trovarla ancora vergine. Lo sposo non si aspettava di trovare "l'innocenza fra gli amori di un sovrano.

Dopo la nascita del terzo figlio, i rapporti tra Maria e suo marito si deteriorarono. Il 29 maggio 1672, temendo che suo marito volesse ucciderla Maria lasciò Roma accompagnata da sua sorella Ortensia. Nel 1677, al fine di sostenersi, scrisse le sue memorie. Non fece ritorno in Italia fino alla morte del marito nel 1689.

Morì a Pisa e fu sepolta nella chiesa del Santo Sepolcro. Ordinò che sopra la sua tomba non si scrivesse altro che MARIA MANCINIA COLVMNA PVLVIS ET CINIS (Maria Mancini pilastro di polvere e cenere)

Pierre Mignard, detto Le Romain per distinguerlo dal fratello Nicolas (Troyes, 17 novembre 1612 – Parigi, 30 maggio 1695), è stato un pittore francese del XVII secolo.

Nacque a Troyes da una famiglia di artisti. Nel 1630 lasciò lo studio di Simon Vouet per l'Italia, dove trascorse ventidue anni e dove si creò una notevole reputazione, tanto da essere chiamato alla corte di Parigi. Successivamente, con il suo ritratto del re e la sua entrata definitiva nella corte, Mignard si contrappose a Charles Le Brun, rifiutandosi di entrare a far parte dell'Accademia di cui questi era a capo, e ponendosi personalmente come autorità alternativa.

Allontanatosi dalla corte a causa di queste controversie, Mignard si dedicò alla decorazione della cupola della chiesa del Val-de-Grâce (1664). Eseguì inoltre una lunga serie di lavori e di opere pubbliche, il controllo delle quali era però affidato all'Accademia. Il che non impedì comunque a Mignard di distinguersi come il caposcuola della ritrattistica barocca francese.

Personaggi illustri come Henri de Turenne, Molière, Jacques Bossuet, M.me de Maintenon, la Marchesa de La Vallière, la Marchesa di Sévigné, la Marchesa di Montespan, Cartesio, così come tutte le donne più belle e le persone più importanti, si rivolsero a lui per un ritratto. La sua bravura e la sua abilità pittorica, accompagnate da un istinto di grazia di composizione, furono la sua vera forza.

Con la morte di Le Brun nel 1690, la situazione cambiò. Mignard riuscì a scardinare i piani dei suoi avversari ed a tornare a corte con tutti gli onori che non aveva ricevuto in precedenza. Morì però nel 1695, quando stava per iniziare i lavori alla cupola della cappella dell'Hôtel des Invalides. Le sue opere sono oggi conservate in importanti musei del mondo, tra cui quello della prestigiosa reggia di Versailles. Pierre Mignard non va confuso con il nipote Pierre (1640-1725), detto solitamente "Pierre II" o "Le Chevalier".

 
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Restauri: Ottimo stato conservativo