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Scheda articolo 345348
Boemia del nord, monti dei Giganti. 1830 c.a. Novy Bor (Haida). Raro calice del primo periodo biedemeier probabilmente di Freidrich Egermann 
Epoca : Primi dell'Ottocento

Verosimilmente laboratori di Friedrich EgermannBoemia del nord, monti dei Giganti. 1830 c.a. Novy Bor (Haida).   Raro  calice del primo periodo biedemeier in cristallo trasparente fuso, lasurizzato in tinte varie (viola e tenue azzurro, tipici della manifattura Egermann, nonchè giallo, rosa e verde). Raffinate    molature raffiguranti 17 misteriosi ed affascinanti simboli e allegorie massoniche arcaiche ed esoteriche (amicizia,  pace, giustizia, prosperità, speranza, resurrezione, conflitto fra il bene e il male, menzogna e verità ecc.)  Misura cm.15 d'alt. e 8 di larg. In buone condizioni con normali segni d'uso riferibili all'età.  Letteratura: Das Boemische Glas Band II. Passauer Glasmuseum. Brosova Buqouy, Spiegl. Gustav Pazaurek-Eugen von Philippovich, Glaeser der Empir und Biedermeierzeit, Klinkhardt Braunscheig. Arnold Busson, Biedermeier Steinglaser.Glas aus funf Jahrhundert, Michael Kovacek, Wien 1990.  

 

Friedrich Egermann, nato il 5 marzo 1777 a Schluckenau, Boemia settentrionale, Morto il 1 gennaio 1864 a Haida (attuale Novy Bor) è stato un grande artista, tecnico e imprenditore del vetro.Di etnia tedesco – boema dei Sudeti, fu una delle figure più importanti della storia mondiale del vetro, alla cui arte dedicò l'intera sua vita. Da squallide condizioni di povertà diventò uno dei più stimati artisti del vetro dell'epoca biedermeier, nonché un ricco imprenditore. Imparò le basi dell'arte dallo zio Anton Kittel, nonchè dalla corporazione dei Kreibitzer, pittori, doratori ed intagliatori del vetro. Studiò in a Sassonia e fece pratica sulla porcellana al Castello di Albrecht di Meissen. A 29 anni si sposò con Elisabetta Schürer, figlia dell' imprenditore Benedetto Schürer da Blottendorf che poi lo finanziò nei suoi esperimenti e lavori. Si occupò inizialmente, anche grazie all'esperienza maturata a Meissen, di raffinata pittura vetro vetro bianco denominato “al latte” e del vetro “alabastro” con i quali ottenne i primi successi. Egermann intraprese sin dal 1816 degli esperimenti di tintura di vetro a strati sottili, fino all'invenzione del famoso vetro alla Litialina (Lithyalinglas). Intorno al 1820 Egermann ebbe un tale successo che diventò primo cittadino di Haida (attuale Novy Bor) ove costruì una delle più importanti manifatture del vetro di Boemia. Contemporaneamente, come successore dello zio, il maestro vetraio Anton Kittel, divenne amministratore della vetreria di Neuhütte Röhrsdorf. La grande invenzione di Friedrich Egermann, ottunuta in parte casualmente attraverso esperimenti, fu il vetro alla “Litialina”, ossia imitante il marmo e le pietre semi-preziose (diaspro, agata, lapislazzulo ecc). Tale invenzione, ottenuta presso l'Università di Tecnologia di Vienna, gli fece guadagnare nel 1829 il privilegio imperiale. Inventò anche brevettandolo, il famoso colore rosso rubino dei calici boemi, ottenuto con i sali dell'oro. Successi ottenuti dopo 16 anni di duro lavoro, con circa 5.000 esperimenti. Grazie all'invenzione della “litialina” e del “rubino Egermann” ottenne grandi riconoscimenti. Gli fu dato il titolo di "produttore privilegiato"; dalla "Società per l'incoraggiamento del commercio in Boemia" ottenne medaglie d'argento e d'oro. Fu conosciuto e stimato in tutta Europa. Ancora oggi a Novy Bor (Haida) vi è una manifattura del vetro a lui dedicata. I suoi manifatti sono fra i più costosi e ricercati del mercato antiquario mondiale del vetro, conservati per lo più in musei, importanti gallerie antiquarie e in prestigiose collezioni private.

Letteratura : Egermann Friedrich Enciclopedia biografica austriaca 1815-1950 (ABL). Volume 1 - l'Accademia Austriaca delle Scienze, Vienna 1957, p 220

 
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