PIERRE II MIGNARD detto “le chevalier Mignard”, circolo
Avignon 1640 – 1725 Avignon
RITRATTO DI DONNA COME MARIA MADDALENA
Olio su tela
122 x 158 cm / 48 x 62,2 pollici, con cornice 146 x 182 cm / 57,5 x 71,7 pollici
PROVENIENZA
Italia, Ascoli, collezione del Duca
La brillante epoca di Luigi XIV ha regalato al mondo un'intera pleiade di architetti, scultori e maestri d'arte applicata eccezionali. Quest'epoca non fu meno gloriosa per lo sviluppo della pittura, in particolare del genere del ritratto, che è meritatamente chiamato l'epoca di Pierre Mignard.
Infatti, Pierre Mignard creò la formula del ritratto, che divenne parte integrante della tradizione artistica francese. Allo stesso tempo, a causa del suo universalismo, Mignard ha anche creato uno dei problemi più gravi nello studio della ritrattistica del XVII secolo, ovvero il problema dell'attribuzione. Infatti, per molto tempo quasi tutti i ritratti della seconda metà del XVII secolo sono stati attribuiti a Mignard stesso o alla "scuola di Mignard". Sebbene negli ultimi 30 anni i nomi dei "maestri minori" della ritrattistica francese siano diventati oggetto di studi separati, questo continente artistico non è ancora stato completamente esplorato. E a volte ci aspettano vere e proprie scoperte.
Il "Ritratto di donna come Maria Maddalena" è un buon esempio di questo tipo di mistero. Questo ritratto ha attirato la mia attenzione durante un'asta italiana, dove è stato venduto come opera della scuola di Peter Lely. In effetti, le somiglianze compositive tra il dipinto e alcuni ritratti di Lely erano evidenti. Tuttavia, alcuni dettagli del dipinto non erano molto tipici di Lely. Prima di tutto, si trattava del paesaggio: la sua costruzione sotto forma di quinte teatrali, i piani chiaramente leggibili parlavano a favore del maestro della scuola francese, un artista formatosi sotto la forte influenza di Nicolas Poussin e dei suoi seguaci. Il secondo elemento sono i panneggi. I panneggi nei dipinti di Lely hanno un modo molto caratteristico di rappresentare la luce e l'ombra, il volume in essi è creato attraverso il colore. I panneggi del ritratto hanno una forma volumetrica chiaramente visibile, più tipica dei maestri del classicismo francese. Il terzo elemento è costituito dalle proporzioni un po' allungate della figura, che testimoniano la familiarità dell'autore con le opere di Philippe de Champaigne e dei maestri della sua cerchia. Robert Fohr ha gentilmente richiamato l'attenzione su questo aspetto e ha anche suggerito di datare il dipinto al 1660-70, cosa che condivido pienamente.
Ulteriori ricerche sul dipinto e sulla sua iconografia mi hanno portato all'opera del nipote di Pierre Mignard, il suo omonimo Pierre Mignard (1640-1725), detto le chevalier Mignard. Si tratta di una grande composizione che rappresenta Maria Maddalena nella Chapelle des Pénitents noirs di Avignone. Il dipinto presenta una somiglianza tipologica. Questa somiglianza è evidente innanzitutto nell'approccio compositivo: stesse proporzioni allungate della figura, simile costruzione del paesaggio. Esaminando i dettagli, i dipinti hanno anche molti punti in comune: simile rappresentazione di rocce e pietre nel paesaggio, simile modellazione del volto e panneggi disegnati in modo del tutto simile. Tale analisi stilistica ci permette di indicare l'autore del dipinto come un artista che ha lavorato nell'entourage di Pierre Mignard (1640-1725), dit le chevalier Mignard negli anni 1660-70 quando lavorava a Parigi.
Un altro importante mistero di questo dipinto è il nome della persona raffigurata. Non c'è dubbio che si tratti di un ottimo esempio di ritratto allegorico. Inoltre, la tipologia iconografica stessa, che rappresenta la sconosciuta signora come Maria Maddalena, ci spingeva a cercarla involontariamente tra le favorite reali. Sono noti ritratti di Madame de Montespan o Isabelle de Ludres come Maria Maddalena. Questo ritratto, tuttavia, ha una somiglianza comparativa con Louise de La Vallière, ma questo è un argomento per ulteriori ricerche.
Wladyslaw MAXIMOWICZ
Bratislava, 2023
