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Riccardo Moneghini
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Scheda articolo 377218
Autore : Giovanni Paolo Castelli
Natura Morta di Frutta Spadino 
Epoca : Seicento

Dipinto olio su tela dalle dimensioni di 50 x 99 cm senza cornice e di 62 x 111 cm con cornice coeva, raffigurante una natura morta di frutta del pittore Giovanni Paolo Castelli detto Spadino ( Roma 1659 – 1730 ).

Questa magnifica tela, a mia conoscenza finora inedita, raffigura una mostra di frutta disposta all'aperto ai margini di un bosco (mele, pesche, uva nera e uva bianca pizzutella, due angurie spaccate e una susina), e sul bordo di un corso d'acqua, con un paesaggio collinoso che si apre sulla sinistra.

La frutta è posta in primo piano, molto vicino al punto di vista dell'osservatore, e ne occupa, con I suoi sgargianti e festosi colori, la maggior parte del campo visivo.

Il pittore non ricerca una particolare geometria spaziale o schema costruttivo, ma si abbandona ad un'abile e brillante tessitura cromatica delle superfici, mediante una materia pittorica stesa con eccezionale fluidità e vibrazione, se vogliamo persino sensuale nella sua luminosa e 'tattile' corposità secondo il gusto del pieno barocco.

La qualità è eccellente e lo stile appare sorprendentemente libero ed evocativo, pur se mantiene tracce dell'antico naturalismo fiammingheggiante proprio della natura morta romana barocca, fortemente condizionata dall'opera di Abraham Brueghel,
come testimoniano ad esempio le piccolissime gocce di rugiada visibili, o i riflessi luminosi sugli acini d'uva o sulla polpa delle angurie.

Sono tutti elementi, questi, che indicano senza alcun dubbio come autore uno dei più importanti specialisti di questo genere pittorico nella Roma tardobarocca: Giovanni Paolo Castelli detto lo Spadino. Il quadro appare infatti del tutto tipico dell' opera matura del pittore quindi verso la fine del XVII secolo o inizio XVIII secolo ( la collocazione cronologica viene suggerita dalle affinità con l'opera di un altro grande specialista coevo di natura morta, vale a dire Pietro Navarra), e può essere agevolmente confrontato, ad esempio, con le migliori composizioni del pittore, molte delle quali oggi conservate nella Pinacoteca di Montefortino, come quella illustrata qui di seguito che appare indubitabilmente della medesima mano e molto simile nelle soluzioni morfologiche.

In quest'ultima si veda ad esempio la conformazione dell'anguria spaccata a metà, elemento sostanziale nella costruzione scenografica, del dipinto, pressoché identica a quelle visibili nel quadro qui studiato (che derivano dai modelli di Abraham Brueghel) e costruita attraverso la medesima stesura materica, pastosa e con guizzanti rialzi di biacca in corrispondenza delle zone luminose, così come appare del tutto simile la morfologia di altri frutti, dalle uve alle mele, caratteristici nella ricerca di una forma più evocativa che descrittiva.

Com'è noto, Giovanni Paolo Castelli apparteneva ad una famiglia di specialisti di natura morta preminente nella Roma della seconda metà del Seicento (anche se di origine marchigiana), ed egli stesso raggiunse subito una considerevole fama, come testimoniano numerosi inventari delle più importanti famiglie romane (fin dal 1689 aveva dipinto per i Chigi) così come gli elenchi delle note mostre presso San Salvatore in Lauro, in cui sue opere compaiono frequentemente, grazie anche alla capillare opera di diffusione dei suoi quadri effettuata dai cognati Giovanni e Tommaso (fratelli della moglie Apollonia de Marchis), che di professione erano mercanti d'arte. Nel 1725 il cardinale Benedetto Pamphili possedeva ben undici Spadino, diversi altri erano di proprietà Spada e Rospigliosi; molti erano conservati anche a Napoli e a Firenze (ad esempio presso i Corsini), segno di una fama che si era espansa ben oltre i confini cittadini.

I dipinti e gli oggetti d'arte qui pubblicati sono di mia esclusiva proprietà e di conseguenza sono sempre disponibili ad essere visionati di persona, previo appuntamento, nelle mie sedi espositive situate a Sanremo e Brescia.

L'opera, come ogni nostro oggetto, viene venduta corredata da un certificato fotografico FIMA di autenticità e lecita provenienza; questo documento identifica l'oggetto apportando un valore aggiunto all'articolo.

Ci occupiamo ed organizziamo personalmente l'imballaggio e la spedizione delle opere d'arte con assicurazione in tutto il mondo.

Dr. Riccardo Moneghini

Storico dell' Arte

 

 

 

 
Provincia di visione : IM (Imperia)
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