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Faustini Marco Antichità
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Scheda articolo 377624
Autore : Orazio Pigato
Nella valle di Canale San Bovo - Il Totoga - Orazio Pigato 
Epoca : Anni 30

I dipinti di Pigato presentano due affascinanti panorami: uno ritrae la pittoresca valle di Canale San Bovo nel Trentino, mentre l’altro cattura l’imponente monte Totoga, collocato al confine tra il Trentino Alto-Adige e la provincia di Belluno.

Nel primo quadro vi è raffigurata la valle di Canal San Bovo, un comune italiano situato nella provincia autonoma di Trento che si trova nella suggestiva Valle del Vanoi. L’origine del suo nome è avvolta nell’incertezza e radicata nella storia antica. L’interpretazione predominante suggerisce che Canal San Bovo derivi dall’espressione “valle del sambuco”, riflettendo l’importanza del territorio circostante per la presenza abbondante di questo arbusto. Nonostante questa spiegazione prevalente, non si può escludere completamente il ruolo storico del nome di San Bovo, un cavaliere medievale francese che si dedicò alla penitenza e ai pellegrinaggi, nella denominazione del territorio.

Il secondo quadro raffigura invece il monte Totoga, situato per metà nel comune di Imèr e per metà in quello di Canal San Bovo. La montagna riveste un’importanza significativa grazie alla diversificata flora che la caratterizza e alla presenza di cunicoli con ampi finestroni, noti come “stòli”, risalenti alla prima guerra mondiale. Questi cunicoli, testimonianza storica di un passato conflittuale, ora raccontano la storia delle operazioni militari svolte sulle montagne circostanti durante quel periodo, aggiungendo un elemento di interesse torico alla ricchezza naturalistica di questa suggestiva regione di montagna.

Il pittore Orazio Pigato nacque a Reggio Calabria nel 1896 e morì a Verona nel 1966. Frequentò l’Accademia Cignaroli e nel 1918 partecipò ad una grande mostra collettiva veronese che si svolse al Museo Civico. Artista profondo e quiete, assunse un’identità figurativa inconfondibile. La sua pittura, infatti, particolarmente luminosa persiste nelle composizioni calibrate ed armoniose.

Pigato espose sia alle Biennali Veneziane dal 1922 al 1950; alle mostre di Ca’ Pesaro (1923,1925) e alla Bevilacqua La Masa (1926, 1928, 1930, 1932, 1934). Partecipò inoltre alle quadriennali romane (II, IV, V, VI).

Il pittore fu molto apprezzato dalla critica e diverse sue opere sono state acquistate dalla Galleria Nazionale d’Arte moderna di Roma.

La grande mostra commemorativa del 1968 alla Gran Guardia rimise in luce la vena genuina del pittore Orazio Pigato ossia la qualità specifica della sua pittura quiete ed armoniosa che ha continuato a seguire fedelmente nonostante le mode novecentiste.

Le opere misurano 24 cm H e 30 cm L senza cornice e 38 cm H e 45 cm L con cornice.

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