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Scheda articolo 382832
Autore : Eugenio Pellini
Eugenio Pellini Nives Primi 1900 
Epoca : Anni 20

 

Eugenio Pellini Nives Primi 1900 fusione a patina scura firmata dall’autore E.Pellini (1864-1934) sul lato sinistro della base rettangolare; sul bordo in fronte sempre in stampatello troviamo la scritta Nives, nome della primogenita nata dal matrimonio del 1903 con Dina Magnani. In ottimo stato di conservazione, la scultura risale all’inizio Novecento e  proviene da una collezione privata milanese. Appoggiata su di una base quadrata con un lieve incavo portaggetti nella parte anteriore, la bimba vestita con un camice ed una cuffia è ritratta intenta ad osservare un oggetto indecifrato che regge tra le mani.

Eugenio Pellini nasce il 17 novembre 1864 a Marchirolo, a quei tempi in provincia di Como (oggi Varese) da Andrea e Carolina Pellini. Frequenta le scuole elementari fino alla classe IV; nel 1878 si trasferisce a Milano presso il fratello Oreste e inizia l’apprendistato nella bottega del marmista Biganzoli. Nel 1888 comincia a frequentare l’Accademia di Brera e realizza le prime opere significative, in particolare “Lo spazzacamino”. Il 10 novembre 1891 vince il Premio Triennale Oggioni, che prevede la specializzazione presso l’Accademia di Roma. Eugenio inizia così un lungo viaggio d’arte attraverso l’Italia, in un percorso che lo porterà a Firenze, Roma e in Sicilia. Successivamente, a Parigi incontra la scultura di Medardo Rosso e di Rodin, autori che risulteranno fondamentali per l’evolversi del suo stile. Torna a Milano nel 1893 e realizza alcune sculture monumentali come “L’angelo del dolore”per la tomba Macario e il “Cristo nel Getsemani”per la tomba Lardera. La consacrazione artistica si completa nel 1897 con la vittoria al Premio Tantardini, in cui propone l’opera “Madre”; con tale gruppo scultoreo viene chiamato a rappresentare la scultura lombarda all’Esposizione Universale di Parigi nel 1900, dove riceve altri premi. A causa delle agitazioni che interessavano Milano, lo scultore si rifugia a Varese. Ai primi anni del ‘900 ritorna Milano e ottiene l’incarico per l’insegnamento alla Scuola Superiore degli Artefici del Castello Sforzesco, attività che mantiene fino al 1929. Nel 1903, l’incontro con la futura moglie, Dina Magnani, modella all’Accademia di Brera, da cui avrà tre figli: Nives, Eros (futuro scultore) e Silvana. Partecipa a tutte le Biennali di Venezia, a partire dal 1905; è presente alla Secessione Romana, alla Triennale di Brera, a numerose mostre all’estero. Nel frattempo, la grave malattia che già lo aveva colpito durante il conflitto mondiale, si riacutizza intorno al 1925; nonostante gli impegni di lavoro pressanti, egli deve abbandonare la sua attività d’artista e di maestro. Il 28 maggio 1934, si spegne a Milano, nella casa di via Curtatone (oggi via Siracusa); è sepolto nel cimitero di Marchirolo.

Periodo: 1900

Altezza: 16.5 cm

Larghezza: 9.5 cm

Profondità: 13.5 cm

art. A1176

 
Misure H x L x P: 16.5 x 9.5 x 13.5
Provincia di visione : MI (Milano)