Giuseppe Maretto (Milano 1908– 1984) è stato uno scultore, pittore, smaltatore e medaglista italiano attivo principalmente a Milano nella prima metà del Novecento.
2 Placcha smaltate su rame (VENDIBILI ANCHE SEPARATAMENTE)
Dimensioni: 1) 14x11 Placca – 32x26,5cm Cornice (tecnica musenshippo)
2) 16x11 Placca – 32x26,5cm Cornice (TECNICA musenshippo)
Biografia
Espose giovanissimo alla V Triennale di Milano del 1933 con tre sculture: una formella per la IV stazione della Via Crucis e il bassorilievo Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia nel Padiglione della mostra d'arte sacra; nel padiglione Mostra dell'Abitazione
Del 1937-1939 le due statue gemelle monumentali poste sul palazzo progettato dal Lancia dirimpetto a Palazzo Mezzanotte in piazza degli Affari a Milano. Del 1932 la fontana con statua di Sant'Antonio di Padova che predica ai pesci, posta di fronte al santuario di Sant'Antonio di Padova di via Farini sempre a Milano, danneggiata, probabilmente a opera di vandali, il 18 settembre 2020. Sua anche la fontana monumentale con scultura raffigurante un "dio del fiume" sulle cui membra si attorciglia una serpe che orna il cortile della celebre Casa della Fontana (architetti Rino Ferrini e Franco Bruni, 1934-1936) di viale Vittorio Veneto 24. Per la chiesa di Sant'Elena di Quarto Cagnino scolpì L'invenzione della Croce; per il duomo di Milano la statua di Santa Lucia; per la chiesa di San Gioachimo una Via Crucis in rame.
Il Maretto ebbe anche una intensa attività di smaltatore e di medaglista.
Gli Smalti di Maretto o Arte del Fuoco.
L’arte dello smalto non è un semplice rivestimento vitreo decorativo di superfici metalliche ma il risultato di procedimenti tecnici che ne conferiscono un aspetto piu seducente con la splendida intensità dei colori e le infinite varietà dei toni e delle sfumature piu delicate.
Gli smalti sono una sostanza vitrea composta da silicati , soda, potassio piombo ed i colori sono dati dai vari ossidi metallici mischiati.
Maretto ha usato due tecniche di realizzazione degli smalti.
Gli smalti Champlevè si ottengono scavando nel metallo gli alveoli delineati secondo il disegno e si riempiono gli alveoli di smalto e sottoponendo il metallo al calore del forno (900°circa) provocando cosi la fusione dello smalto in polvere che si tramuta in pasta vitrea assumendo i suoi colori definitivi. Questa tecnica fiorì in europa e soprattutto in francia nel XII, XIII, XIV secolo. Gli smalti musenshippo di origine giapponese vengono realizzzati con tecnica piu semplice.
Gli smalti crudi vengono messi a contatto con sovrapposizione alla superfice della lastra di metallo, accostati con pennello e spatola, formando cosi con gli accostamenti l’immagine da riprodurre, e sottoponendoli a fusione in modo che si fondano, amalgamandos fra loro creando effetti di evanescenti contorni.