Dipinto olio su tela raffigurante il mito di Diana e Atteone dalle dimensioni di 110 x 130 senza cornice e di 120 x 140 con cornice del pittore Francesco Solimena.
Secondo il mito, nel corso di una battuta di caccia, Atteone provocò l'ira di Diana, quando la sorprese mentre faceva il bagno insieme alle sue compagne all'ombra della selva Gargafia. Il caldo estivo, infatti, la indusse a riporre le vesti e a rinfrescarsi interrompendo la caccia. La dea, per impedire al cacciatore di proferir parola intorno a quello che aveva visto, trasformò il giovane in un cervo spruzzandogli dell'acqua sul viso. Atteone si accorse della sua trasformazione solo quando scappando giunse a una fonte, dove poté specchiarsi nell'acqua. Intanto il cacciatore venne raggiunto dai suoi 50 cani, resi furiosi da Artemide, che, non riconoscendolo, sbranarono il loro vecchio padrone. I cani, una volta divorato Atteone, si misero alla ricerca del loro padrone per tutta la foresta, riempiendola di dolorosi lamenti. Più tardi giunsero nella caverna di Chirone il quale donò loro un'immagine del loro padrone per attenuare il loro dolore.
Francesco Solimena, detto anche L‘Abate Ciccio, fu un famoso pittore italiano della corrente tardo barocca. Fu influenzato, nel suo modo di concepire l'arte, da Luca Giordano per la pittura creativa e molto scenografica e Mattia Preti.
La passione che Francesco aveva per la pittura fu incentivata dal cardinale Pietro Francesco Orsini, poi papa Benedetto XIII, che in un suo soggiorno a Nocera inferiore fu abbagliato dalle capacità artistiche di Francesco.
Negli anni ’80 del '600 la pittura del Solimena inizia a mutare e a caratterizzarsi: dal naturalismo Francesco passa al barocco.
Questo tela è dipinta magistralmente da Francesco Solimena ( Canale di Serino 1657 – Barra 1747 ) all'apice della sua carriera e del suo stile intorno alla fine del '600 /primissimi anni del '700 dove si evince che Francesco, nonostante fosse attratto dalle correnti del barocco, fa ancora emergere il suo spirito naturalista nella costruzione volumetrica possente dei corpi dei protagonisti sapientemente dosato con un colore soffice quasi tenue che permea l'intera composizione.
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Dr. Riccardo Moneghini
Storico dell' Arte